La parola stress di derivazione inglese è stato argomento di
studio per numerosi anni, Cannon fu tra i primi studiosi ad identificare lo
stress come delle modificazioni fisiologiche causate dalla percezione di una
minaccia o di condizioni avverse. Ricevuto il segnale di un percolo che rompe l’omeostasi
del sistema, il corpo si prepara all’attacco
o alla fuga attraverso l’attivazione del sistema nervoso simpatico e
parasimpatico. In quest’ottica lo stress non è del tutto dannoso perché attiva
i campanelli di allarme che ci fanno prontamente rispondere alle avversità. Quando
diventa dannoso? Se questa reazione di allarme si protrae nel tempo lo stress
provoca tali modificazioni che influiscono sul sistema neuroendocrino,
ipotalamo ecc.. creando a cascata risposte fisiologiche non salutari. Hans
Seyle identificò lo stress come una risposta non specifica dell’organismo a
ogni richiesta effettuata da esso. Seyle individua la risposta generale di
adattamento allo stress GAS divisa in tre fasi:
FASE DI ALLARME: la presenza di un evento considerato
minaccioso ( stressor) provoca le prime modificazioni: aumento della tensione
muscolare, dilatazione delle pupille,
aumento del livello di attivazione; è come se il corpo cercasse tutte le
risorse disponibili al suo interno per far fronte al pericolo rilevato.
FASE DI RESISTENZA: l’organismo cerca di ripristinare l’omeostasi
resistendo allo stressor; questa fase ha una durata maggiore della precedente.
FASE DI ESAURIMENTO: se lo stressor persiste l’organismo non
riesce più a fronteggiare la situazione a causa delle numerose energie
utilizzate, si indebolisce e si genera un continuum tra fisiologia e patologia;
è in questa fase che possono sorgere delle vere e proprie patologie dalla
ritenzione idrica al cancro.
Gli stimoli che possono generare stress possono essere
Esogeni o Endogeni ovvero possono nascere da fonti all’interno o all’esterno di
noi; questo determina l’attivazione
della via nervosa del sistema adrenosimpatico o l’attivazione della via
endocrina sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrenale. In quest’ultimo asse L’ACTH ( ormone adrenocorticotropo) tramite il
flusso sanguigno agisce sulla corteccia surrenale determinando il rilascio dei
glicorticoidi tra i quali il cortisolo definito come l’ormone dello stress.
Come agisce il cortisolo, cosa provoca?
Alterazioni del ritmo sonno veglia con difficoltà nell’addormentarsi,
sonno non riposante e conseguenti disturbi derivanti dal dover affrontare la
giornata senza un buon riposo notturno alle spalle;
Alterazioni del sistema immunitario con la propensione ad
ammalarsi di più; raffreddori, infezioni ecc…;
Aumento del Grasso corporeo poiché il metabolismo non riesce
a sfruttare a pieno le energie introdotte col cibo e utilizza con difficoltà il
metabolismo dei grassi;
Stanchezza, sensazione di essere sempre stanchi
indipendentemente dall’attività fatta;
Difficoltà di digestione, diarrea o stipsi, secchezza della
pelle, problemi di calo di desiderio sessuale, depressione, desiderio di cibi
ad alto contenuto di zuccheri ecc…
In sostanza un eccesso di cortisolo nel sangue inficia su
ogni aspetto della nostra vita, cambia il corpo dall’interno in modo così
potente da modificarne la forma.
Scritto da Dr. Paola Turrini, tutti i diritti sono riservati
all’autore.
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